In questa pagina puoi trovare e scaricare il manuale di istruzioni in formato PDF per le stufe Edilkamin Atlanta Up e Ottawa Up. Il manuale fornisce tutte le informazioni necessarie per l’installazione, l’utilizzo e la manutenzione corretta della tua stufa, oltre a suggerimenti utili per garantirne efficienza e sicurezza. Scaricando il documento potrai consultare facilmente schede tecniche, avvertenze e procedure dettagliate, così da sfruttare al meglio le potenzialità del tuo apparecchio Edilkamin.
Cosa Troverai nel Manuale Utente Stufa Edilkamin Atlanta Up e Ottawa Up
Le caldaie a pellet Edilkamin Atlanta Up e Ottawa Up sono generatori termici per impianti di riscaldamento ad acqua, pensati per sostituire o affiancare una caldaia tradizionale e, se necessario, produrre anche acqua calda sanitaria tramite il kit integrato. La differenza principale è la potenza: Ottawa Up sviluppa circa 24 kW utili, Atlanta Up arriva a oltre 32 kW, con volumi riscaldabili indicativi di 625 e 840 m³ rispettivamente, calcolati su abitazioni mediamente isolate. Entrambe lavorano con circuito acqua chiuso, fino a 2 bar e 90 °C, hanno un contenuto d’acqua interno di circa 80 litri, serbatoio pellet da 100 kg e rendimenti intorno al 92%, con consumi che, in funzione della potenza, vanno da circa 1,5–2,2 kg/h al minimo fino a 5,4–7,4 kg/h al massimo.
All’inizio il manuale chiarisce che si tratta di caldaie a pellet di legno di classe A1 secondo UNI EN ISO 17225-2, pensate per uso interno in locali non a rischio incendio, con umidità normale, e che non sono apparecchi di cottura né possono essere usate come inceneritori. È vietato bruciare rifiuti, plastiche, legno trattato o altri combustibili solidi, sia per ragioni di sicurezza sia perché invalidano rendimenti, certificazioni e garanzia. Vengono elencati i principali rischi: installazione in ambienti sbagliati, contatto con superfici calde come sportello e tubi fumi, accesso alle parti elettriche interne in tensione, uso di liquidi infiammabili per accendere la fiamma, pulizie del focolare a caldo, sfiammate dovute a prodotti infiammabili nel canale da fumo, occlusione di prese d’aria (sia quelle del locale sia quelle di ventilazione caldaia), uso della caldaia come gradino o appoggio. La caldaia non deve mai funzionare senza acqua nell’impianto e un’eventuale accensione “a secco” può comprometterne in modo irreversibile il corpo.
Le prime pagine illustrano forma e attacchi idraulici: sul retro c’è l’uscita fumi da 100 mm, la valvola di sicurezza, le bocche per mandata e ritorno impianto, ingressi e uscite per acqua calda sanitaria, il manometro di impianto e l’uscita aria comburente. I dati tecnici riportano temperature fumi relativamente contenute (97–142 °C alla potenza nominale) e tiraggi minimi molto bassi, perché l’estrattore fumi lavora in depressione controllata. La caldaia integra circolatore elettronico ad alto rendimento, vaso di espansione, valvola di sicurezza, valvole di carico e scarico, kit per bollitore sanitario e gestione automatica della combustione tramite sistema 3C (combustore ceramico catalitico) con regolazione Leonardo; tutto è gestito da una scheda elettronica alimentata a 230 V, con assorbimento medio di circa 150 W e picco di 400 W in accensione.
La parte dedicata all’installazione è molto chiara: il lavoro va affidato a personale abilitato che possa rilasciare dichiarazione di conformità, nel rispetto delle norme locali; per l’Italia il riferimento è la UNI 10683 per generatori a biomassa e la UNI 8065 per il trattamento acqua. Il locale deve essere idoneo, con pavimento in grado di sopportare oltre 350 kg di peso, caldaia posata perfettamente in bolla e distanze di sicurezza rispettate: le figure suggeriscono almeno 40 cm di spazio laterale e posteriore, 50 cm liberi sui lati lunghi e 90–100 cm davanti per consentire manutenzioni e caricamento pellet. È vietata l’installazione in camere da letto, bagni, garage o locali con altri apparecchi che prelevano aria per combustione dallo stesso ambiente, così come in ambienti con atmosfere potenzialmente esplosive.
Il capitolo “sistema camino” spiega come devono essere canale da fumo, canna fumaria e comignolo. Il canale da fumo, cioè il tratto che collega l’uscita della caldaia all’imbocco della canna, deve essere rigido (non flessibile), con sviluppo prevalentemente verticale, massimo tre curve a 90°, un solo tratto orizzontale inferiore ai 3 m, privo di contropendenze, ispezionabile e coibentato se passa in locali freddi o all’esterno. La canna fumaria deve essere dedicata, a sezione preferibilmente circolare, costante, coibentata e impermeabile, con altezza indicativa di almeno 1,5 m sopra il tetto e camera di raccolta per incombusti e condense; se preesistente va pulita e conviene intubarla se molto sovradimensionata. Il comignolo deve essere antivento, avere sezione di uscita almeno doppia rispetto alla sezione interna della canna e sporgere oltre la zona di reflusso del tetto; lo scarico diretto a parete è esplicitamente vietato.
Per l’aria comburente il manuale raccomanda di predisporre a livello pavimento una presa d’aria di almeno 80 cm² netti, di solito un foro da 10 cm completato da griglia, possibilmente posto dietro la caldaia o dietro un radiatore per evitare correnti d’aria dirette. Ottawa Up e Atlanta Up non sono predisposte per collegamento diretto della presa d’aria con tubo, quindi l’apporto avviene per via indiretta dal locale. Sul fronte elettrico la caldaia è dotata di cavo e presa con interruttore e doppio fusibile: portando l’interruttore posteriore su 1 si alimenta la scheda. L’impianto elettrico deve essere a norma, con terra efficiente e protezione magnetotermica; il cavo non va mai a contatto con tubi fumi o parti calde.
La sezione sull’allacciamento idraulico è centrale, perché queste macchine sono vere caldaie idroniche. Il manuale spiega che devono lavorare su impianto a vaso chiuso con pressione a freddo di circa 1–1,5 bar, che non è ammesso sostituire una vecchia termocucina a vaso aperto senza rifare il sistema di espansione e che la temperatura di ritorno alla caldaia deve restare sopra i 50–55 °C per evitare condense corrosive. Consiglia l’uso di un puffer (accumulo inerziale) per decouplare la caldaia dall’impianto, migliorare i cicli di lavoro e consentire l’integrazione con altre fonti (solare, gas, ecc.). Specifica che il vaso di espansione interno non è sufficiente a proteggere l’intero impianto: l’installatore deve calcolare e, se necessario, aggiungere un vaso supplementare dimensionato al volume d’acqua totale. Viene anche descritto come realizzare correttamente lo scarico della valvola di sicurezza tramite tubo verticale visibile che scarichi a vista e poi in fognatura, senza organi di intercettazione.
Entrambi i modelli sono forniti con kit per produzione di acqua calda sanitaria: un circuito a serpentina e una valvola a tre vie deviatrice consentono di dare priorità all’ACS quando c’è richiesta, deviando temporaneamente l’energia dai radiatori al sanitario. Il manuale ricorda che la produzione di ACS è possibile solo a caldaia calda e che durante questi cicli la potenza sull’impianto di riscaldamento si riduce. Se l’utente non intende usare l’ACS, gli attacchi dedicati vanno lasciati chiusi con i tappi in dotazione. Viene poi descritto il circolatore elettronico a basso consumo: può lavorare in modalità Δp costante o proporzionale, con una procedura automatica di sfiato “AIR” che fa girare la pompa per dieci minuti tra minimo e massimo per evacuare le bolle d’aria. Una tabella riassume i significati del LED sulla centralina pompa: luce verde fissa per funzionamento normale, verde lampeggiante per funzione sfiato, verde/rosso per sottotensione, sovratensione o sovratemperatura, rosso per pompa bloccata, LED spento per assenza alimentazione.
Dal punto di vista dell’utente, il cuore del manuale è la parte “Istruzioni d’uso”. Il pannello comandi frontale ha sei tasti: accensione/spegnimento, accesso al menù, incrementi e decrementi, tasto “carico pellet/riserva” che registra l’aggiunta di un sacco da 15 kg e un tasto “boiler” non utilizzato in questa versione senza sonda bollitore. Le stesse funzioni sono replicate sul radiocomando RF a 2,4 GHz, che lavora con tre batterie AAA e ha display retroilluminato. Il telecomando entra automaticamente in risparmio energetico dopo 20 secondi, spegnendo il display, e si risveglia premendo il tasto centrale. Gli stati principali sono indicati da icone: collegamento radio attivo o in ricerca, batteria scarica, tastiera bloccata, programmazione attiva, caldaia in avvio o in lavoro, modalità manuale o automatica. La prima sincronizzazione fra radiocomando e caldaia avviene automaticamente quando si inseriscono le pile, purché il prodotto sia già sotto tensione e ci si trovi vicino all’antenna; in alternativa si può forzare una “ricerca rete” tenendo premuto 0/1 per dieci secondi.
Le modalità operative sono tre: Automatica, Clima Comfort e Programmazione oraria. In Automatica si imposta dal pannello o dal radiocomando la temperatura di mandata desiderata (per esempio 60 o 70 °C) e la caldaia modula la potenza, partendo al massimo e scendendo verso P1 man mano che si avvicina al set. In questa modalità, salvo attivazione della funzione Economy da parte del tecnico, la macchina non si spegne quando raggiunge la temperatura ma continua a lavorare alla potenza minima, spegnendosi solo su comando 0/1 o secondo programmi orari. In Clima Comfort l’obiettivo è la temperatura ambiente, misurata dal radiocomando posto nel locale di riferimento; l’utente imposta per esempio 20 °C e la caldaia modula di conseguenza. Se il segnale radio viene perso, il controllo passa automaticamente alla potenza minima P1 per evitare spegnimenti non voluti.
La programmazione settimanale permette di impostare fino a tre accensioni e spegnimenti al giorno. Dal menù “Program. ON/OFF” si può scegliere di non avere programmi, di applicare uno stesso schema giornaliero a tutti i giorni (“Program./giornal.”) oppure di diversificare giorno per giorno (“Program./settima.”). Si definiscono i programmi 1, 2 e 3 indicando ora e minuti di accensione e spegnimento; se si sceglie la modalità giornaliera, quello schema vale per tutta la settimana, altrimenti si ripete l’operazione per ogni giorno selezionato dall’1 (lunedì) al 7 (domenica). Il radiocomando mostra in continuo la temperatura impostata, quella di mandata reale, i chilogrammi stimati di pellet in serbatoio e l’autonomia residua calcolata, oltre all’ora corrente.
La gestione della “riserva pellet” è interessante: il sistema non ha una sonda di livello, ma conta quanto combustibile viene caricato in base alle segnalazioni dell’utente. Dopo aver consumato completamente il primo sacco, si caricano 15 kg, si preme il tasto riserva e la caldaia memorizza quel valore. Ogni volta che si aggiunge pellet, lo si comunica con lo stesso tasto (per sacchi da 15 kg) o tramite il menù “Riserva pellet” indicando un’altra quantità; da lì in poi, sul display, la presenza di pellet è espressa in kg decrescenti, fino all’avviso di riserva. Esiste anche un menù “ADJ-PELLET” per ritoccare la portata della coclea in ±10%, ma il manuale raccomanda di usarlo solo su indicazione del tecnico.
Per la manutenzione Ottawa Up e Atlanta Up fanno molto lavoro da sole: il sistema 3C e il controllo Leonardo, abbinati a un sistema pneumatico di pulizia del bruciatore ad aria compressa e a un meccanismo di pulizia degli scambiatori, consentono diversi giorni di esercizio senza interventi manuali. Ogni spegnimento prevede un ciclo di pulizia; se la caldaia non viene mai spenta, dopo un tempo massimo predefinito (di fabbrica 8 ore) il controllo esegue comunque uno spegnimento automatico per pulizia, segnalando sul display e sul radiocomando il conto alla rovescia dei minuti mancanti. Se il tempo residuo scende sotto i 30 minuti, i minuti lampeggiano; premendo insieme + e – sul radiocomando si può posticipare la pulizia di un’ora, riportando il conteggio a 60 minuti.
La manutenzione da parte dell’utente si concentra su controlli settimanali e mensili. Una volta alla settimana, a caldaia fredda e scollegata, si apre la porta con la manofredda e si verifica il livello del cassetto cenere, lo stato del bruciatore e l’integrità dei refrattari, svuotando il cassetto e aspirando la cenere se necessario, ma mai a caldo. Una volta al mese il manuale consiglia di aprire le due ispezioni laterali del giro fumi e la piastrina frontale del bruciatore, tirandola verso di sé senza staccarla dai tubi dell’aria di pulizia, così da aspirare eventuali depositi. La manutenzione stagionale, da far eseguire al CAT, prevede una pulizia generale del corpo caldaia, dei condotti fumi, del canale da fumo e della canna fumaria, con frequenza almeno annuale o ogni tre mesi in caso di utilizzo molto intenso. Durante il fermo estivo è bene svuotare il serbatoio dal pellet residuo e lasciare porte e coperchi chiusi.
In caso di anomalie la caldaia va in blocco ed esegue lo spegnimento controllato, mostrando sul display la causa: sonda acqua rotta, estrattore fumi in errore, stop fiamma per mancanza pellet o spegnimento accidentale, accensione fallita, mancanza rete elettrica, termocoppia guasta, sovratemperatura fumi o acqua. Per motore coclea, problemi di assorbimento, guasti di comunicazione tra scheda e pannello e altri guasti elettronici vengono mostrati messaggi specifici. Alcune segnalazioni, come “Verifica in aria”, “Check battery”, “Manutenzione CAT” o “Ricerca rete”, sono solo avvisi e non fermano la caldaia, ma invitano a pulire il prodotto, a sostituire la batteria della scheda o a contattare il tecnico per manutenzione programmata. Non va mai staccata la spina durante uno spegnimento per allarme; prima di un nuovo avvio si deve sempre ripulire il focolare e, se necessario, riarmare il termostato di sicurezza meccanico posto sul retro, sotto un cappuccio di protezione.

Manuale di Istruzioni Stufa Edilkamin Atlanta Up e Ottawa Up PDF
Se hai bisogno di consultare il manuale di istruzioni per la tua stufa Edilkamin Atlanta Up o Ottawa Up, qui puoi trovare facilmente il documento in formato PDF pronto per il download. Il manuale contiene tutte le informazioni utili per la corretta installazione, l’uso quotidiano, la manutenzione ordinaria e la risoluzione dei problemi più comuni, aiutandoti a sfruttare al meglio le potenzialità della tua stufa e a garantirne il funzionamento sicuro nel tempo. Scaricando il file potrai avere sempre a portata di mano tutte le indicazioni fornite dal produttore.